Le aspettative di Anthem quando fu presentato miravano alla potenza e libertà: scendi in picchiata nel verde, ti tuffi nell’acqua, i suoni si attutiscono e poi la luce risalendo rocce a strapiombo.
A circa tre settimane dal lancio il videogioco sviluppato da BioWare e pubblicato da Electronic Arts continua ad essere il titolo più criticato di sempre. Un incomprensibile incompreso?
Alle critiche del debutto si sono poi aggiunti problemi tecnici, sopratutto su piattaforma Ps4 e una pioggia di richieste da parte della community dei giocatori per migliorare con urgenza i sistemi del gioco. Il team lavorando ai miglioramenti ha pure anticipato una Patch rispetto alla data prevista!
L’accanimento, forse, si spiega anche con l’attesa che lo ha preceduto. BioWare, la casa di sviluppo che lo ha realizzato, è una delle migliori storytellers in particolare del mondo fantasy, innovatore del “videogioco di ruolo”.
Indimenticabili Mass Effect e Dragon Age che sono le due serie più fortunate.
- I fan non hanno perdonato l’apparente debolezza della componente narrativa e non solo.
Non tenendo conto della reale natura di Anthem che appartiene a tutti gli effetti alla categoria dei game as service, giochi-piattaforma nati con l’ambizione di rinnovarsi e migliorarsi attraverso espansioni periodiche.
- Anthem è lo specchio della storia che racconta.
Un luogo bellissimo e pericoloso che vuole raccontarsi ma non sa ancora bene come. Sembra quasi di non avere creduto fino in fondo al potere narrativo di una casa di sviluppo che forse ha sbagliato solo nell’avere diluito troppo la storia. Eppure, è tutto lì “dentro” per rendere Anthem quel racconto corale che è mancato forse a Destiny.
Si avverte quel senso di umanità di Guerre Stellari. La magia delle foreste di Avatar, come già ci era sembrato dalle prime impressioni che ancora oggi ci fanno difendere questo titolo con determinazione.
- C’è una cosmologia tutta ancora da scoprire:
Le infinite domande che non hanno trovato ancora risposta, chi sono i Creatori?, perché sono scappati lasciando potenti macchinari dall’enorme potere? Qui mi viene sempre il pensiero involontario a “Prometheus“.
Perché hanno permesso la nascita di mostruose creature? L’Inno della Creazione è l’inizio o la fine di tutto? Queste domande potranno trovare risposta nelle prossime espansioni, se magari si da il tempo debito ad un titolo che nasce per essere scoperto nel tempo e col tempo!
In Anthem sei un supereroe superstite e triste. Gli Specialisti sono guerrieri che combattono in esoscheletri chiamati Strali, gli eroi delle città fino a quando “hanno fallito “scatenando il Cuore della Furia.
Le sentinelle e gli arganisti hanno alle loro spalle una storia che BioWare deve ancora svelare, e se avete portato a termine la “trama” si capisce che questo ipotetico finale lascia intendere che un’altra minaccia sta arrivando a BASTION.
Non si può negare che il titolo abbia i suoi problemi, non siamo qui ne per difendere, ne per distruggere, vogliamo solo ricordarvi cosa sia Anthem, forse proprio per questo era meglio pensare ad una campagna single player, e successivamente concentrarsi sul multiplayer! Noi siamo sicuri che dando il tempo e il modo al team di BioWare potremmo essere tutti soddisfatti.
Anche noi di CiriGamigLand eravamo titubanti su questo titolo, conoscendo le problematiche che affliggono queste tipologie di titoli!
Il nostro consiglio: c’è un tempo per ogni cosa e ogni cosa per un suo tempo.
Sono nato nel 1988, originario di Adrano, un paesino del Catanese. Grazie al mio percorso di studi presso l’Accademia Di Belle Arti Di Palermo, in Progettazione&Design ho sempre accolto l’Arte nella mia vita quotidiana, ritenendola una fonte d’ispirazione in grado di mantenermi vivo.
La passione per i videogiochi mi accompagna sin da bambino, dall’età di 11 anni, una passione che muta nel tempo, continuamente, verso generi complessi e diversi anche se prediligo il genere Survival/Horror e il genere Fantasy… Quindi potete immaginare che bella infanzia! Cerco sempre l’arte anche attraverso i videogame ponendo attenzione al “termine”.
Nel mio mondo un po’ strambo sono presenti il pensiero filosofico di Kandinsky e l’occhio per il particolare di Gustav Klimt!
Nella mia vita amo essere una persona con una trasparenza stratificata, perché credo sia l’unico modo per poter vivere sperimentando e imparando ad ogni occasione che si presenta, arricchendosi sempre di qualche strato nuovo in più!