Videogames & Cinema: Un nuovo media interattivo

Ancora oggi molte persone storciano il naso quando si parla dell’ottava arte riferendosi ai videogames. Probabilmente perché il nome utilizzato per indicare questa forma d’arte, non gli rende giustizia. Magari utilizzando termini simili: arte interattiva o media interattivi potrebbe essere diverso?

Innanzitutto il mondo dell’arte del videogame ha molti intrecci con il mondo del cinema:

  1. I giochi sono un’evoluzione del linguaggio cinematografico al quale si aggiunge la componente dell’interazione.
  2. Permettono di mostrare mondi fantastici che possono sfuggire anche vistosamente alle leggi della natura. Questo permette una capacità espressiva straordinariamente potente e virtualmente infinita.
  3. Come il cinema, nascono con lo scopo di intrattenere e poi, con la presa di coscienza delle loro potenzialità, si elevano a mezzo estetico ed espressivo.
  4. Sia i primi film che i primi giochi erano muti, spesso caratterizzati da effetti sonori semplici e musiche di accompagnamento. I dialoghi erano testuali e mostrati su schermo come sottotitoli o didascalie. Con il tempo le colonne sonore e gli effetti sonori si sono evoluti tanto da includere composizioni originali eseguite da grandi orchestre.
  5. Abbiamo osservato un progressivo ma inesorabile aumento dei budget medi necessari per la realizzazione delle opere, sempre più complesse, che a volte arrivano a coinvolgere diverse centinaia di persone fra artisti, disegnatori, compositori e sviluppatori.
  6. Entrambi i mondi hanno visto la formazione di un mercato mainstream, caratterizzato da opere dal grande budget, spesso guidate da uno o più sviluppatori e registi molto popolari, utilizzando brand e protagonisti noti, spremendoli al massimo tramite l’uscita di sequel e remake.
  7. In contrapposizione al mercato mainstream, è nata una corrente di artisti indie che si sono interessati alla creazione di opere autoriali sempre più visionarie, utilizzando budget più contenuti.

Questi sono soltanto alcuni dei punti che possiamo trovare in comune.

La cosidetta esperienza ludica:

  • Una componente interattiva, che consente allo spettatore di immedesimarsi con i personaggi, generando empatia che può in taluni casi superare quella cinematografica.
  • La componente virtuale, che consente di generare mondi assolutamente credibili o assolutamente inverosimili a seconda delle scelte artistiche ed estetiche.

Il secondo punto è molto familiare alla cultura cinematografica, poichè non si tratta di una contaminazione a senso unico. Ad un certo punto il racconto cinematografico si è trovato di fronte ad un linite invalicabile che gli impediva di inscenare certi tipi di ambientazione mostrando soltanto il mondo reale.

Una caratteristica che possiamo trovare in entrambi i linguaggi espressivi è l’utilizzo scenografico e costumistico, e nel tempo le più svariate tecniche di animazione sono riuscite a coesistere. Ma il passo decisivo, che porta le due parti ad essere oggi entrambe mezzi espressivi di grande valore è quella che tutti chiamiamo computer grafica, che ha permesso la realizzazione di scenari virtuali inimmaginabili.

Ed è proprio in questa fase che avviene la fusione fra cinema e mondo videoludico.

Questa meravigliosa e inevitabile unione fra questi linguaggi artistici apparentemente lontani ma che proprio oggi li vediamo nel vivo della loro maturazione. Il ritorno di Dumbo di Tim Burton ne è la conferma.

Se ci facciamo caso molti registi e attori si stanno avvicinando sempre di più al mondo dei videogames, in più soprattutto molti sviluppatori tentano di utilizzare molte delle tecniche cinematografiche nei loro giochi.

Tramite i videogiochi possiamo esplorare mondi astratti e impossibili, che altrove non potremmo mai vivere in prima persona e annientare completamente le leggi della realtà, dell fisica e soprattutto diventare noi stessi dei supereroi.

Nel prossimo futuro cinema e videogiochi potrebbero fondersi fino a generare un nuovo media interattivo che eleverà l’esperienza verso livelli di realismo e coinvolgimento mai visti prima d’ora.

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