Durante il Tribeca Film Festival si è parlato di Death Stranding in compagnia di Norman Reedus e Hideo Kojima.
Sono state svelate informazioni interessanti, come la presenza all’interno del gioco di un’area “speciale” dove sarà possibile interagire in prima persona.
Reedus ha poi svelato la tipologia di gioco spiegando che introdurrà un modo diverso di pensare. “Ho un figlio teenager, ho giocato alcuni dei giochi in cui semplicemente uccidi tutti”. Death Stranding non è così. Ci sono elementi violenti, ma è semplicemente una cosa diversa”.
Kojima Productions fino ad oggi ha sempre focalizzato tutto sull’aspetto cooperativo, che dovrebbe essere parte fondamentale, cosi tanto da coinvolgere l’intera community, forse con un multiplayer asincrono che non è stato ancora spiegato.
Ritornando all’intervista Hideo Kojima, rispondendo a Geoff Keighley di The Game Awards, ha precisato che nel gioco saranno presenti tante lunghe cut-scene, come tradizione per i suoi titoli.
“In Death Stranding metterò ogni aspetto di Norman [Reedus]”, ha spiegato Kojima. “Ci sono tante cut-scene e ci sono tante lunghe cut-scene”.
“Vedrete Norman come Sam nel gioco, e vedrete la sua recitazione nelle cut-scene, e vi piacerà”, ha aggiunto, molto sicuro di se sull’argomento.
Reedus, ha rassicurato circa le qualità del game designer e director giapponese:
“Sarebbe anche un grande regista di film”, ha spiegato, e sottolineando come sia “super collaborativo” ha aggiunto che è “un artista onesto”.
“Durante le registrazioni, Norman mi dà tante idee”, ha risposto Kojima.
Tutti pensano che io sia un perfezionista ma non è così. Mi piace che succedano tante cose dal vivo. Voglio davvero una collaborazione.
Noi siamo sicuri che ne vedremo delle belle ma chissà quanto ancora dovremo aspettare.
Sono nato nel 1988, originario di Adrano, un paesino del Catanese. Grazie al mio percorso di studi presso l’Accademia Di Belle Arti Di Palermo, in Progettazione&Design ho sempre accolto l’Arte nella mia vita quotidiana, ritenendola una fonte d’ispirazione in grado di mantenermi vivo.
La passione per i videogiochi mi accompagna sin da bambino, dall’età di 11 anni, una passione che muta nel tempo, continuamente, verso generi complessi e diversi anche se prediligo il genere Survival/Horror e il genere Fantasy… Quindi potete immaginare che bella infanzia! Cerco sempre l’arte anche attraverso i videogame ponendo attenzione al “termine”.
Nel mio mondo un po’ strambo sono presenti il pensiero filosofico di Kandinsky e l’occhio per il particolare di Gustav Klimt!
Nella mia vita amo essere una persona con una trasparenza stratificata, perché credo sia l’unico modo per poter vivere sperimentando e imparando ad ogni occasione che si presenta, arricchendosi sempre di qualche strato nuovo in più!