Porsche Challenge, un videogioco del passato per i veri appassionati del marchio tedesco!

Il gioco di oggi è legato al mondo della guida e delle corse, negli anni ha avuto una discreta rivalutazione ed è considerato da alcuni appassionati un cult, mi ricordo che lo acquistai per puro caso…

Era il 2003 ed ero da mia zia in un paesino in provincia di Modena, mi ero portato la PlayStation 2, ma avevo dimenticato tutti i giochi a casa mia. Allora, approfittando del suo desiderio di andare in un centro commerciale, (ed avendo in tasca i soldi della paghetta…), andai alla ricerca di qualche cosa di interessante, ma sugli scaffali avevano solamente i “rimasugli” della ormai attempata PlayStation1 in formato 2×1.
Avevo poca scelta e decisi di optare per il pacchetto automobilistico (le auto sono una mia grande passione e vado sempre sul sicuro…): Destruction Derby Raw + Porsche Challenge.

Nel 1996, la Porsche, notissima casa automobilistica tedesca di Stoccarda, fece uscire sul mercato la versione “sobria” della più nota e potente 911: la Boxter.
Piccola, biposto, trazione posteriore e soprattutto il carattere sportivo di una Porsche di razza. La vettura fu accolta molto bene dal pubblico, diventando un successo commerciale e naturalmente ebbe anche impatto sui più giovani, che negli anni ’90 avevano il poster della Boxter attaccato al muro delle loro camerette e che fantasticavano di poterne acquistare una da grandi (ero uno di loro lo ammetto…).

La Porsche Boxter

Solo un anno dopo il rilascio della vettura stradale, nel 1997, uscì Porsche Challenge.

Porsche stessa decise di commissionare un videogioco (per scopi pubblicitari) a Sony Computer Entertainment. Può sembrare strano, ma tra il finire degli anni 90 ed i primi anni del 2000, questa politica pubblicitaria di Porsche, molto incentrata sui videogames, ha finanziato anche altri prodotti molto famosi, ad esempio alcuni Need For Speed tematici.
Sony decise di collaborare con gli abili sviluppatori della SCEE per la creazione di un’esclusiva per PlayStation completamente a tema Boxter: un rischio piuttosto alto dal punto di vista del mercato, soprattutto se si pensa al fatto che è presente unicamente un modello di vettura e che, proprio nello stesso anno, il primo Gran Turismo ne presentava circa 140 differenti… complimenti per il coraggio!!!

Ma parliamo delle caratteristiche, la trama sostanzialmente non esiste, di fatto ci sono sei personaggi che girano per strada a tutto gas a bordo delle loro coloratissime Boxter. La sensazione generale sembra quella di far parte di un club di appassionati elitari, giovani, ricchi e fighetti che si divertono ad organizzare corse in giro per il mondo per il puro desiderio di correre con il loro costoso giocattolo. Quindi l’automobile è al centro dell’attenzione ed è la reale protagonista.

Passando al gameplay, le vetture selezionabili, essendo identiche nel modello, hanno anche le medesime prestazioni e differiscono tra loro solo nelle colorazioni e nel proprietario che le guida. Si gareggia ad “armi pari”.

Il comportamento del veicolo è a metà tra uno stile arcade ed una simulazione vera e propria e si può decidere nelle opzioni quale delle due privilegiare: io personalmente lo trovo solamente arcade e non noto una reale differenza tra le due modalità…
La vista è esterna alla vettura e la schermata è standard e pulita, con le informazioni di gara più essenziali. Trovo che sia molto carino il dettaglio del contachilometri, che presenta proprio la texture della lancetta del cruscotto della Porsche originale (iconico dettaglio di quelle auto!)

I comandi sono classici: sterzo, acceleratore, freno, freno a mano e retromarcia. Anche le modalità di gioco offerte sono standard: training, campionato e prova a tempo. Nulla di speciale quindi, ma in linea con la consolidata tendenza dell’epoca.

Le locations previste per le corse sono quattro: Stoccarda, Usa, Giappone e Alpi, ognuna delle quali ha tre circuiti con lunghezza crescente.

I livelli di difficoltà della CPU sono tre: facile, medio e difficile. Quest’ultimo è piuttosto ostico da affrontare e ci vuole allenamento.

Dal lato grafico devo ammettere che il titolo si difende bene. Le macchine sono davvero ben curate (se contestualizzate al 1997), si vedono bene le forme dei fari, dei cerchi e tutte le caratteristiche fondamentali del design della Boxter. Proprio per questo motivo è considerato una sorta di degno precursore del primo Gran Turismo (che come sapete dopo l’uscita divenne il riferimento).
Anche i piloti sono decentemente sviluppati perchè si muovono per parlare e subiscono la sterzata e le sollecitazioni della strada.
Le piste invece sono approssimative e talvolta hanno dei tratti che compaiono improvvisamente mentre si corre. Un peccato, ma del resto, queste cose sulla prima PlayStation capitavano molto spesso…

La musica è tutto sommato piacevole, a mezza via tra l’atmosfera di un concessionario di lusso e la corsa clandestina, mentre il sonoro non è ben campionato ed è solo parzialmente legato al rombo delle vere Boxter, un peccato, anche se devo dire che ci si rende conto che ci hanno almeno provato… Il suono delle gomme che stridono sull’asfalto invece, alla lunga, risulta fastidioso e monotono.

Degno di nota è un video “bonus” all’interno del gioco, selezionabile nel menù, il contenuto è interamente incentrato sull’aspetto esteriore della vettura e sul suo connubio di praticità, dinamicità e la tradizione sportive tipica di Porsche. Si può vedere chiaramente il “designer” che ne parla come della “vettura dei sogni”.
Durante la proiezione si possono osservare molti bozzetti stilistici e non mi stupirebbe scoprire che fosse lo stesso video che proiettavano all’interno dei concessionari Porsche dell’epoca… anche da questo si nota il carattere palesemente pubblicitario di questo titolo

In conclusione il gioco è contestualizzato al suo anno di uscita, risulta un prodotto di tutto rispetto, in linea con ciò che era a disposizione sul mercato.
Purtroppo quando lo comprai ero già a conoscenza di Gran Turismo, che nel 2003 era già arrivato addirittura al terzo capitolo su PS2 (GT 3 A-Spec) e che si stava affermando sempre di più come unico riferimento per la guida, quindi di fatto Porsche Challenge fu un acquisto piuttosto amaro…

Detto questo però aggiungo che qualche tempo fa, rispolverando alcune vecchie glorie, mi sono goduto le gare di Porsche Challenge. Giocando a questo titolo si fa un vero e proprio tuffo nel passato e si respira l’aria della fine degli anni 90.
Inoltre Porsche Challenge è un videogioco piuttosto solido, molto semplice, diretto nell’approccio, senza pretese e godibile se si vuole fare una “gara nostalgica” ogni tanto, meglio se in compagnia di amici.

Come al solito lo consiglio vivamente agli appassionati di retrogaming a tema corse, soprattutto a coloro i quali cercano titoli un po’ meno noti dei “soliti blasonati” brand di driving games…

Ed ovviamente… a tutti gli amanti del primo modello di Porsche Boxter!!!

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